martedì 25 maggio 2010

cercasi prospettiva un po' più sveglia

dice lui che il suo (di lei) punto di vista è completamente sballato, dalla sua (di lui) prospettiva.
pensa lei che la sua (di lei) prospettiva purtroppo non è mai stata paracula quanto la sua (di lui).

lunedì 24 maggio 2010

martedì 11 maggio 2010

le cose che non si dicono nemmeno a se stessi

poi finisce che si dicono da sole. che stavano lì che riecheggiavano e si scontravano contro un muro di autodifesa, come le falene quando vanno a sbattere compulsivamente contro qualcosa che le acceca, come le mosche rimaste bloccate dalla parte sbagliata di un vetro. passi mesi a non ascoltarti, a non parlarti, perché quella cosa lì non la vuoi sentire, non ci vuoi riflettere, non vuoi false speranze che ti scricchiolano dentro per quanto sono finte, non vuoi rassegnazione, non vuoi affrontare, vuoi non sentire niente e allontanare dalla comprensione questo sottilissimo sbattere contro un vetro chiuso di qualcosa che hai dentro e che speri si esaurisca da solo, evapori e basta, e se non ne hai preso coscienza non te ne resterà nemmeno il ricordo.
e invece una sera esci e state in tanti fuori dal locale a fumare e chiacchierare e quella persona dice una frase, e senti qualcosa che si spezza. così piano che non fa nessun rumore, e ti ovatta in un modo tale da farti credere che non ha fatto alcun male. come quando hai un incidente e ti fai malissimo, ma lì per lì, mentre sei per terra, immobile, in realtà non ti fa male nulla, c’è lo shock dell’impatto che ti anestetizza. e poi basta uno spostamento di un millimetro a farti sentire tutto quello che si è rotto.
e stai lì nello shock dell’impatto, in pieno incidente, e inizi a sentire un vago malessere, così vago che per qualche secondo puoi ancora sperare che non si sia rotto nulla, che non sia quello che è. e invece è quello che è. è dolore. è il dolore delle cose che non ti sei detta, che escono dal vetro che si è rotto.
e sei caduta così tante volte che ormai lo sai bene che questo è niente, in confronto a quanto farà male la mattina dopo.