devo prendere una decisione. da circa una settimana. che per me è un'eternità: in genere prima decido e poi mi interrogo su cosa ho deciso. è capitato, a volte, che ci abbia messo un'infinità di tempo, addirittura un quarto d'ora, per fare una scelta, ma è perché nel frattempo ero stata distratta da qualcosa; la vita è un posto pieno di distrazioni interessanti. non è che io sia particolarmente sveglia o con i riflessi pronti o strasicura di tutto o che. è che mi scoccio facile. di me stessa soprattutto.
quindi, dopo una settimana, all'apice dell'autoscocciatura, sono andata dalla pecora-drago. l'ho trovata, al solito, che masticava all'ombra. le ho chiesto:
- secondo te è peggio lavorare con qualcuno di cui non ti fidi, o con qualcuno che non si fida di te?
lei ha masticato un altro po', e poi ha risposto:
- non chiederti mai cosa è peggio. chiediti sempre cos'è più divertente.
sono tornata a casa e ho travasato l'aloe. ho sentito dire di gente che riesce a travasare le piante senza versarsi mezzo chilo di terra nelle scarpe, giù per le maniche, tra i capelli, ovunque. sono chiaramente persone che hanno un segreto. e non lo dicono. pochi sanno e non lo dicono.
penso che dovrei lavare il terrazzo. a questo proposito. ogni tanto guardo le statistiche di gugl su chi arriva da queste parti. a volte mi sento in colpa che cercavate abelardo ed eloisa, un testo degli eelst, informazioni sull'aspirina, e avete trovato me: presumo che a un sacco di gente ho fatto perdere un sacco di tempo. mi scuso. davvero. e in genere non interagisco con voi in alcun modo, non faccio post buffi sulle chiavi di ricerca con cui siete arrivati qui e non sono proprio tipo da delurking day. però, all'anonimo sconosciuto che alle quattro di notte ha letto ventisette miei post, vorrei dire questa cosa (se nel frattempo non si è suicidato).
io lavo le finestre quando mi serve scaricare, quando sono arrabbiata o preoccupata o schiacciata. indipendentemente dal tempo. quindi, spesso, lavo le finestre quando piove. una volta stavo passeggiando sotto la pioggia, e ho visto un signore che lavava il balcone. non che approfittando della pioggia dava una passata con lo straccio: stava proprio lì con pompa spazzoloni e detersivi. e mi sono chiesta, ma se io quando sto così lavo le finestre quando piove, a questo, che addirittura sta lavando il balcone, che diamine gli sarà successo?
ecco, anonimo. se io quando sto in un certo modo scrivo un post, non oso pensare a come devi stare tu per leggertene ventisette di seguito alle quattro di notte. tutto quello che posso dirti è che, quando vuoi, possiamo lavare il terrazzo. e comunque, non è niente, non è per sempre. davvero.
4 commenti:
io sono arrivato qui cercando "lavare balcone quando piove".
comunque secondo me è meglio lavorare per chi ti paga di più. o al limite, non lavorare
(e.)
perché da te fa sempre un tempo da ufi, tesssoro. se aspetti di lavare il balcone quando c'è il sole, devi stare lì pronto tra le 12.04 e le 12.07 del 9 agosto degli anni bisestili.
ufi. è quasi peggio degli autobus a roma. tra l'altro oggi pioveva, ma ora ha smesso. il balcone non l'ho mica lavato, però. ho solo incoraggiato le surfinie
hai incoraggiato le surfinie a lavare il balcone? domani chiedo ai gerani se danno una passata di vernice alla ringhiera.
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