mercoledì 25 settembre 2013

ellis island

c'è una foto splendida che tengo su uno scaffale davanti alla scrivania. è in bianco e nero, ritrae un uomo e una donna nel giorno delle loro nozze. il matrimonio è stato celebrato in una qualche chiesa di brooklyn, new york, in un qualche momento prima della seconda guerra mondiale. sono entrambi bellissimi. lui è un irlandese di cui non ho mai saputo il nome; lei è un'americana che ha lo stesso nome e lo stesso cognome di mia nonna, poiché è sua cugina. un'italiana nata in america.
sono andata a cercare il nome del prozio nel sito su ellis island.
ho trovato lui, e il fratello che è tornato. quello che non è mai partito, che ha deciso di rimanere in questo paese, è morto giovanissimo. 
una cascata di rose su un abito bianco, una cascata di stoffa sul pavimento, gli sposi che guardano verso sinistra, sorridono, entrambi cittadini di un mondo diventato loro. 
i prozii partirono prima che scoppiasse la grande guerra. partirono perché la fame, perché la povertà, perché questo paese non era più un mondo per loro. perché, meglio la traversata di un oceano, ed ellis island, e un universo sconosciuto, che la gabbia priva di sogni dov'erano imprigionati da uomini liberi.
sono gli stessi identici anni, solo, un secolo dopo. ma proprio gli stessi, identici, anni.

lunedì 9 settembre 2013

nei film?

nei film, alla fine, quelle come me si innamorano di quelli come te (quelli come te sono già innamorati di quelle come me dalla prima scena). poi non si sa mica quello che succede, che il film finisce lì. prima o poi magari lo scopro.

giovedì 5 settembre 2013

dell'inutilità irreversibile del tempo

prendere tempo. perdere tempo. o della meraviglia dei suoni simili.
volevo scrivere che da quando ho letto 1602, sono convinta che daredevil sia il preferito anche di neil gaiman. volevo scrivere delle notti passate a bere vino e creare in inglese, e delle mattine passate a bere caffè, e tentare di dare la lucidità del caffè all'entusiasmo del vino.
ma sono anch'io ormai convinta da molte lune dell'inutilità irreversibile del tempo. chi vuole prendere tempo, perda il suo. prendere e perdere, perdere e prendere. nessuna altra chance.
se siete in trappola, non importa se siete ostaggio di voi stessi o di un'altra persona.
se siete incapaci di trovare, nel grande romanzo del vocabolario italiano, il capitolo sulla d con quel meraviglioso paragrafo che parla di dignità, il capitolo sulla r con quel meraviglioso paragrafo che parla di rispetto, non importa di chi abbiate perso la stima e la fiducia.
grazie per quello che ho imparato da sola. per il coraggio, per la leggerezza con cui vedo i giganti sulla mia linea dell'orizzonte, e li considero mulini a vento. grazie per lo spazio. ma il tempo è mio.