domenica 24 novembre 2013

the man who regrets, the man who forgets

vede, mr davies, il punto è che il dottore è solo.
non che è un guerriero, non che è un eroe, e nemmeno che è un dottore. che è solo. è per questo che il mio preferito è il decimo dottore. perché, fra tutti, è il più triste, solitario y final. è il più ironico, perché è il più triste. è il più amato, perché è il più solo. e non vuole andare via, perché è final.
doctor who ha compiuto cinquant'anni, per quanto il decimo dottore abbia più di novecento anni, l'undicesimo ne abbia aggiunti quattrocento, e probabilmente i signori del tempo guardano con un certo scetticismo agli anniversari. in cinquant'anni non è cambiato nulla, ed è giusto così. il tardis è sempre una cabina telefonica della polizia di un secolo fa. i dalek sono sempre i dalek. altre serie sci-fi hanno scelto di evolversi: in star trek tng non ci sono più le cose buffe, colorate e ingenue che dovevano simulare la tecnologia futuristica della serie classica, star trek tos. in doctor who è stato scelto di non cambiare i dalek di un millimetro, di mantenerli identici a come erano stati realizzati cinquant'anni fa. quindi, la più grande minaccia di tutti i tempi è tuttora rappresentata da cosi che sembrano un ibrido tra i prototipi di aspirapolvere che iniziarono a diffondersi in epoca vittoriana, e una brutta copia di r2d2 traumatizzato a martellate da piccolo. ed è perfetto così.
il dottore è l'unico della sua specie. anche il maestro se n'è andato. il punto non è se gallifrey l'abbia distrutto o no lui. va bene, the man who regrets. ma anche con l'espediente del farglielo dimenticare, ce lo ricordiamo noi. noi lo sappiamo. noi sappiamo che è l'ultimo. e noi sappiamo cosa succede quando muore l'ultimo time lord. c'è una certa differenza, ne converrà, fra avere un'unica speranza, e averne un pianeta pieno, in freezer.
ma, vede, in fondo non è nemmeno la speranza, il punto. è proprio la mancanza di speranza. la consapevolezza di essere solo, la consapevolezza di essere unico. la consapevolezza di essere ultimo. la speranza senza speranza, la speranza disperata. questo era il decimo dottore. questo è il dottore. questo è amare il dottore. questo, in fondo, è amare. sperare senza speranza.