lunedì 21 settembre 2015

dell'esserci o non esserci

non credo che si sia tenuti a essere presenti. non credo si sia tenuti a essere amici, non credo si sia tenuti a essere niente.
alcune situazioni e alcune malattie fanno l'effetto stato b. fuggire. scomparire. va benissimo.
davvero.
nessuno era tenuto a chiedermi come stavo, né a farmi una telefonata, né a mandarmi una mail o un messaggio o anche semplicemente a scrivere un commento sul blog. 
qualcuno c'è stato, in questi mesi, c'è stato anche tutti i giorni. chi non era presente fisicamente lo è stato come ha potuto. ho visto e sentito e percepito la fatica di tutti. lo so che non è stato facile. 
chi non c'è stato, sul serio, nessun problema.
nessun problema per me, almeno.
ma se mi mandate un sms per il mio compleanno, e io non vi rispondo, e poi mi mandate pure una mail perché non vi ho risposto al messaggio, beh, regiz, fatevi visitare da un neurologo pure voi. magari vi aiuta.

domenica 6 settembre 2015

avevi fatto in aria un incantesimo

avevo una passione per la musica di ruggine
nerastra tinta a caldo di caligine metropoli.
un anno speso insieme a canticchiare e poi sorprendersi mi ha dato un prisma lucido di accordi e note instabili, divani consumati in sere a chiedersi, tu cosa sei, e non per me.
l'abbraccio adulto in un silenzio scenico visibile
l'ho visto il lieto fine di un finale imprevedibile, ma una promessa infranta stona quanto un finto accordo, e tu sul palco ancora adesso non hai stonato mai, cosa ne è di te.
avevi fatto in aria un incantesimo
di tentazioni e notti ferme immobili e friabili, ingenuità sensibili, stregoni isterici magnifici,
rivoglio la carezza di una mano che semplifica, cosa sarà di me.
rialzati dal letto in cui hai lasciato il peso di un saluto, non ringraziare più di niente e non mandarmi sogni tristi, se capita il divano è sempre lì, cosa farai di me.