giovedì 10 dicembre 2009

mr. arkadin

e dopo tanto tempo ho attraversato il ponte per il quartiere aldilàdelfiume. sono scivolata attraverso le macchine bloccate nel traffico e sono atterrata sul marciapiede. è sempre varcare il confine. pochi metri, il primo ubriaco. questo posto non cambia mai ed è rassicurante, nella bellezza mischiata alla paura. ho sfiorato autoctoni e turisti e clochard e punkabbestia e ho svoltato a destra e poi di nuovo a destra, ed era già quel quasi buio da pomeriggio d’inverno. un uomo fumava sulla soglia di un negozio. più avanti la prima libreria, fuori un commesso che sistemava le decorazioni natalizie. poi quella che cercavo. e il libro che cercavo. che non c’era. e lei mi ha ringraziata perché le interessa e lo ordinerà. e io stavo per affilare una risposta sul grazie, la prossima volta che non avrò speranze di trovare un libro verrò a consigliarlo a voi, ma poi ho pensato a quanto mi mancano le librerie vere, quelle che non sono catene di montaggio pubblicità cliente commesso cassa e poi il nulla, quelle da leggende metropolitane con il libraio che conosce capisce e consiglia. e allora mi è piaciuto essere stata io a consigliare a te, e mi è piaciuto che fuori ci fosse una signora con un cucciolo e che tu sia corsa a vederlo e a fare, tu, le feste a loro. niente risposte affilate, scusa. e poi sono tornata sul viale e cercavo di capire perché quei metri li associassi al diconiglio, il diconiglio è via giulia, campo de’ fiori, il tappezziere con la macchina fotografica antica, ma poi ho avuto un flash, noi abbiamo cenato qui, una volta. molto tempo fa, prima che. ho pensato a come io e la vita ci bilanciamo nel presente, quando lei spinge in avanti e io tiro indietro, quando lei spinge indietro e io tiro avanti. poi dopo il ponte c’era ancora il centro sotto natale al buio, l’unico periodo dell’anno in cui questa città mi fa sentire estranea, in cui guardo le luci e non vedo niente. e sul corso ho sentito suonare un sax e ho sperato che fosse il mio musicista preferito, non è il più bravo, è solo che l’ho adottato una volta in una piazza perché io ero triste e lui stava suonando la musica giusta. giorni fa era davvero fuori forma, mi sono preoccupata, invece stasera suonava bene, strangers in the night, poi ho pensato, lui non fa questa musica. e infatti ho seguito le note e non era lui. stamattina mi hanno regalato un cd e due paia di occhiali da sole. gli occhiali sono splendidi. il cd, sono canzoni di quelle che fanno male. domani gli dico che sono bellissime.

3 commenti:

Claudio dei Norma ha detto...

Tutto questo fa male. Tranne il cucciolo.

(s.) ha detto...

quando il cucciolo entrerà nella fase in cui deve provare i dentini, su qualsiasi cosa a portata di bocca, farà parecchio male anche lui.

Claudio dei Norma ha detto...

Allora non c'è scampo.