martedì 1 dicembre 2009

nuotando nell'aria

e quando sono rimasta ferma, in salita, col vento contro che mi spingeva indietro e io che puntavo in avanti e ci siamo trovati in stallo, ho pensato che nuotare nell’aria è quello. che quando ero piccola non esistevano bandiere rosse e da noi giù i bagnini non ci sono mai stati, e c’era solo che si sapeva che il mare nostro non lo dovevi sottovalutare che non sembrava ma ti fregava, come ne aveva fregati tanti. fregati, poi. mica ha mai mentito. però da piccoli c’erano i grandi che ti sorvegliavano e non ti facevano scendere in acqua in quelle giornate che si sapeva che non saresti risalito su, e al limite ti riacchiappavano per i capelli, per il costume, per quello che c’era, se facevi un passo di troppo. poi però si cresceva e al mare ci si andava da soli e allora c’era la voglia non di sfidare il mare, che l’avevamo capito, l’avevamo nel corpo, che non lo si doveva sfidare, il mare. ma noi stessi, sì. era quella la sfida. e avevamo abbastanza anni di mare da riconoscere il momento subito prima del grosso guaio: il momento di stallo. quando si spingeva per tornare a riva e si restava esattamente fermi. e a quel punto era un gioco di intelligenza e non di muscoli, i muscoli non ce la potevano fare, era lucidità ed esperienza, fai forza per non farti portare troppo indietro, ma spingi tutto mentre ti butta avanti, hai poche possibilità, poi ti stanchi e muori. che poi, anche fuori dal mare, va sempre così: ti stanchi e muori.
allora l’altra mattina ero in stallo col vento e ho pensato al mare, e ho pensato, sto nuotando nell’aria, e ho pensato che con la canzone dei marlene kuntz non c’entrava niente. e poi mi sono ricordata che effetto fa l’amore che finisce e il volo libero sugli anni andati ormai e sentire qui chi non c’è, e ho pensato che invece c’entra. che è nuotare controvento e restare in stallo e, se non sai come si fa, se non sai fare forza e poi spingere e buttarti avanti, è stancarsi e morire.

3 commenti:

peppermind ha detto...

Be', dai, io mi sento stanco ancora prima di buttarmi, che quando c'è quel mare lì faccio gli sbadigli.
Mica male tu, no?

Pel(l)acani ha detto...

che poi chi ha inventato le ruote dei carrelli della spesa che non puoi stare in stallo sugli scivoli mobili del supermercato creando il piu' grosso ingorgo conumistico di sempre lo sapeva bene com'era, stare in stallo nell'aria o nell'acqua

(s.) ha detto...

ppp. stancarsi prima non vale. e poi che fai se vedi qualcuno che affoga?

pe(l)la. consumistico o comunistico?