venerdì 27 maggio 2011

an’ it ain’t no use to sit and wonder why

e altre volte semplicemente si scrive per parlare con chi non si può. come gli spazi vuoti che si susseguono negli anni e la vita scorre e sono sempre di più, e vengono riempiti da un dio anubi in corridoio, da un elefantino viola che gioca a carte con un cuscino, da una poltrona verde che chiacchiera con un bastone della pioggia, da un albero di natale nano che lo sa e ti guarda sarcastico.
ed è lo stesso, lo stesso spazio lasciato vuoto, lo stesso silenzio che si copre raccontando magari che ci si sveglia e si sale su una diligenza e si attraversa il far west e poi ci si inoltra nelle miniere sotto terra e poi si risale e cammina cammina si incontra la strega di biancaneve e l’epopea dei divani e tutto il resto, tutto un post o un racconto o quello che vuoi che è semplice vita trascritta in codice, e il codice serve solo perché a parlarne, noi, di quello che succede, dei racconti deldìo, dei pasticci, dei divani, a parlarne, noi, ci saremmo divertiti. ma noi non parliamo più.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

io dell'epopea dei divani parlerei volentierissimo. della strega di biancaneve meno, perché forse mi fa paura.
invece il dio anubi lo tiro fuori solo quando sono molto incazzato.
la vita trascritta in codice che so, potrebbe diventare xdvg. invece la vita trascritta a cadice sarebbe vida.
comunque ci si può divertire pure a scrivere, credo.

eddiemac ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

(a proposito: domani vado a malta 4 giorni. spero non significhi che mi trasformo in calce e sabbia)

(s.) ha detto...

che c'era scritto nel commento che ti sei autocensurato? (poi però al quinto giorno ti ritrasformi in un cretino, sì?).

Anonimo ha detto...

c'era scritta la stessa cosa ma con una firma diversa. adesso sono in crisi di dentità (cioè ho mal di denti).
comunque no, credo resterò sempre un cretino, anche se di malta