sabato 8 giugno 2013

run baby run - day 3

la mia gamba sinistra inizia a fare male non appena usciamo per andare a correre, e smette non appena capisce che stiamo tornando a casa. più che andare a correre, sembra di portare un cane dal veterinario.
oggi ho imparato che la rabbia è un sentimento che ben si associa al correre, soprattutto se si sta cercando di stemperarla. si deve solo stare attenti a non strafare, perché si deve correre tanto, davvero tanto, e davvero forte, per gestire certa rabbia. 
comunque, corri e non ci pensi, o se ci pensi lo attutisci col rumore delle scarpe sulla strada, lo svapori nel respiro più veloce, lo diluisci nel sapore di ferro che ti sale in gola. corri e devi già contrastare l'aria, e devi già affrontare la durezza dell'asfalto, e devi già fare forza sui muscoli che sono stanchi e le ginocchia che cedono e il fiato che manca. ma soprattutto, corri e ce la fai. stai correndo più dell'altra volta, ed è più facile. stai sostenendo più distanza e più velocità. corri e pensi che affronterai anche questa. corri e ti ricordi perché, da un giorno all'altro, hai deciso di correre. non è che la rabbia passa, in effetti. cambia. è come se affrontasse l'attrito dell'aria e la durezza dell'asfalto anche lei, e si trasformasse. in qualcosa che non ti fa male, anzi; ti fa bene portartela dietro, camminarci insieme verso casa. ti fa bene sapere che c'è, e che non te la lasci marcire dentro, la respiri fuori e la usi come energia per correre di più. non è qualcosa che ti ferma. non ti spaventa. e non ti peggiora.

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