mercoledì 5 febbraio 2014

parla con lei

cose che ho pensato in questi giorni.
che quella volta che sei partita per madrid, roma si è allagata. e menomale che avevi l'aereo all'alba, mezz'ora dopo e più che in aereo in spagna, saresti dovuta arrivare a fiumicino a nuoto. poi l'acqua ce la siamo sorbita noi, tu sei tornata che era tutto asciutto. bene, qui piove da dieci giorni. coerentemente. sono in arretrato di tre bucati, uno l'ho fatto lo stesso, anche se non si asciuga niente, perché stavolta non torni. e quindi tocca abituarsi all'umidità. che, anche se dovesse piovere per sempre, non è che possiamo smettere di vivere. dobbiamo semplicemente imparare a vivere nella pioggia. e fare i bucati lo stesso. prima o poi si asciugano comunque.
che non vale, che la regina viene tra un paio di mesi. l'anno scorso ci ha dato buca, e viene adesso che non possiamo andare a sventolare le bandierine. lì per lì, quando ho letto che veniva la regina, l'ho presa male. ho pensato, viene adesso che è troppo tardi. ma io non l'ho mai sentito molto mio, il concetto di troppo tardi. che poi, sinceramente, è uno dei miei limiti. fossi capace di capire cose come troppo tardi, fuori tempo massimo, nessun rimedio, mi caccerei in molti meno guai. ma io penso sempre che in fondo domani è un altro giorno. penso sempre che a tutti i casini c'è rimedio. anche se l'ho visto succedere parecchio spesso, che a volte rimedi non ce ne sono. mica mi convinco. quindi andrò a sventolare le bandierine al passaggio di sua maestà. ci andrò da sola. se non piove e non faccio tardi come al solito, guarda, passo pure per il ponte della musica.
che a volte sembra che quando qualcuno va via all'improvviso manchi una protezione. ti dico la verità, in questi giorni sono stata tanto arrabbiata, e io in genere uso la rabbia per sfiatare il dolore. invece mi sono resa conto che stavolta la stavo usando per nascondere la paura. io ho avuto paura. io ho paura. io sono spaventata prima che addolorata. sono spaventata più che arrabbiata. sono spaventata perché, di te, mi fidavo. ma mi fidavo nel senso di affidarmi. io mi fido raramente, non mi affido mai. quella cosa che dicono quelli che mi conoscono, che anche quando chiedo un consiglio, in realtà si capisce che ho già deciso. i tuoi, di consigli, li seguivo. comunque gerundio presente sta bene. continua a non fare fiori. ma va bene, va bene così, ci piace così.
che le persone bilingue parlano in modo buffo. a volte andavi in stallo e traducevi letteralmente, io non penso così. certo che ti capivano in pochi. a volte non ti capivo nemmeno io. passo tantissimo tempo ad ascoltare la radio della zietta e a guardare programmi della zietta sul tubo. anche se non ci andiamo più, a londra. ci vado io. magari mi piazzo a casa di un archeologo. sto guardando centinaia di ore di programmi con archeologi inglesi che fanno cose assurde. che poi, assurde. scavano nel passato e lo rivivono. lo facciamo tutti. loro però li pagano, noi invece paghiamo. non in denaro, in genere. da quando piove un paio di persone mi hanno chiesto se sto lavando le finestre. no. quella è un'altra storia. questa è una storia in cui si cerca e si scava.
comunque, sono fuori, gli archeologi inglesi.

4 commenti:

Bandini ha detto...

"dobbiamo semplicemente imparare a vivere nella pioggia". Un po' di giorni fa sono uscito in bici, e pioveva. Avevo in testa il cappuccio della mia giacca. Mi fermo al semaforo, e accanto a me vedo una signora anziana, in bici, aveva anche lei una giacca con il cappuccio, ma non aveva il cappuccio in testa. Allora le dico: "Signora, non lo mette il cappuccio?" Lei mi guarda, sorride, si stringe nelle spalle: "sono solo due gocce". Mi ha messso un sacco di buonumore.

(s.) ha detto...

la leggendaria saggezza delle zdaure.

Bandini ha detto...

Vere e proprie maestre zen. La famosa corrente dello zdaurismo zen.

(s.) ha detto...

mentre gli umarells sono più shinto-oriented.