mercoledì 3 luglio 2013

in pecoradrago we trust

devo prendere una decisione. da circa una settimana. che per me è un'eternità: in genere prima decido e poi mi interrogo su cosa ho deciso. è capitato, a volte, che ci abbia messo un'infinità di tempo, addirittura un quarto d'ora, per fare una scelta, ma è perché nel frattempo ero stata distratta da qualcosa; la vita è un posto pieno di distrazioni interessanti. non è che io sia particolarmente sveglia o con i riflessi pronti o strasicura di tutto o che. è che mi scoccio facile. di me stessa soprattutto.
quindi, dopo una settimana, all'apice dell'autoscocciatura, sono andata dalla pecora-drago. l'ho trovata, al solito, che masticava all'ombra. le ho chiesto:
- secondo te è peggio lavorare con qualcuno di cui non ti fidi, o con qualcuno che non si fida di te?
lei ha masticato un altro po', e poi ha risposto:
- non chiederti mai cosa è peggio. chiediti sempre cos'è più divertente.
sono tornata a casa e ho travasato l'aloe. ho sentito dire di gente che riesce a travasare le piante senza versarsi mezzo chilo di terra nelle scarpe, giù per le maniche, tra i capelli, ovunque. sono chiaramente persone che hanno un segreto. e non lo dicono. pochi sanno e non lo dicono.
penso che dovrei lavare il terrazzo. a questo proposito. ogni tanto guardo le statistiche di gugl su chi arriva da queste parti. a volte mi sento in colpa che cercavate abelardo ed eloisa, un testo degli eelst, informazioni sull'aspirina, e avete trovato me: presumo che a un sacco di gente ho fatto perdere un sacco di tempo. mi scuso. davvero. e in genere non interagisco con voi in alcun modo, non faccio post buffi sulle chiavi di ricerca con cui siete arrivati qui e non sono proprio tipo da delurking day. però, all'anonimo sconosciuto che alle quattro di notte ha letto ventisette miei post, vorrei dire questa cosa (se nel frattempo non si è suicidato).
io lavo le finestre quando mi serve scaricare, quando sono arrabbiata o preoccupata o schiacciata. indipendentemente dal tempo. quindi, spesso, lavo le finestre quando piove. una volta stavo passeggiando sotto la pioggia, e ho visto un signore che lavava il balcone. non che approfittando della pioggia dava una passata con lo straccio: stava proprio lì con pompa spazzoloni e detersivi. e mi sono chiesta, ma se io quando sto così lavo le finestre quando piove, a questo, che addirittura sta lavando il balcone, che diamine gli sarà successo?
ecco, anonimo. se io quando sto in un certo modo scrivo un post, non oso pensare a come devi stare tu per leggertene ventisette di seguito alle quattro di notte. tutto quello che posso dirti è che, quando vuoi, possiamo lavare il terrazzo. e comunque, non è niente, non è per sempre. davvero.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

io sono arrivato qui cercando "lavare balcone quando piove".
comunque secondo me è meglio lavorare per chi ti paga di più. o al limite, non lavorare
(e.)

(s.) ha detto...

perché da te fa sempre un tempo da ufi, tesssoro. se aspetti di lavare il balcone quando c'è il sole, devi stare lì pronto tra le 12.04 e le 12.07 del 9 agosto degli anni bisestili.

Anonimo ha detto...

ufi. è quasi peggio degli autobus a roma. tra l'altro oggi pioveva, ma ora ha smesso. il balcone non l'ho mica lavato, però. ho solo incoraggiato le surfinie

(s.) ha detto...

hai incoraggiato le surfinie a lavare il balcone? domani chiedo ai gerani se danno una passata di vernice alla ringhiera.