giovedì 18 luglio 2013

volare sott'acqua (fabio lubrano, ed. liberaria)

la prima storia che ho letto di fabio lubrano è stata "l'amore è una brutta cosa con un bel nome". il titolo è una citazione da j.k.jerome; non serve aggiungere altro.
poi ho letto "malinverno". all'epoca scrissi, "malinverno è il sognatore delle notti bianche, che cammina nella schiuma dei giorni, solo come un mago baol". non serve aggiungere altro.
poi ho letto "ok, panico!". per chiunque abbia dimestichezza con le crisi di panico, il che vuol dire, ad esempio, ritrovarsi stampati contro un muro, per strada, come nemmeno un manifesto abusivo, non serve aggiungere altro.
ora è uscito, per liberaria, "volare sott'acqua". è una raccolta di racconti. in buona parte già li conoscevo; ieri, in libreria, ne ho letto uno di cui invece non sapevo nulla, e mi sono ritrovata a ridere da sola come una cretina, appoggiata allo scaffale dei testi per l'ammissione alle facoltà a numero chiuso (mi ero spostata per cercare un posto comodo: lo avessi letto nella sezione narrativa, o letteratura umoristica, magari commessi e clienti non mi avrebbero guardata con gli occhi pallati). non servirebbe aggiungere altro.
ma siccome il libro è appena uscito, la casa editrice è giovane, promuovere un romanzo in questo paese è una fatica immane, promuovere una raccolta di racconti è un'immanità faticosa, allora stavolta aggiungo.
premetto che io fabio lo conosco. proprio in carne e ossa, tipo che so quant'è alto, con che voce parla, come sorride. quindi forse non vale. però lo conosco perché l'ho letto. quindi forse vale. e comunque, non è un mio amico, nessuno dei due fa parte di una qualche lobby culturale, e che sto scrivendo questo post nemmeno glielo dico. quindi vale sicuramente.
non lo capisco bene perché in questo paese (ma mica solo in questo) i racconti non tirino per niente. in genere si dice, se ti piace la storia, vorresti che durasse di più; se non ti piace lo stile, non ti piacerà nessun racconto. allora, in primis, non tutte le storie ha senso che durino quanto guerra e pace. come nella vita, più o meno. ci sono storie che sono belle proprio perché durano cinque pagine; a spalmarle su cinquecento, in genere si ottengono disastri. 
poi, una raccolta di racconti (una buona raccolta di racconti) non ti dà un'idea dello stile di un autore. ti dà un'idea degli stili di un autore. un romanzo mostra parecchio dell'anima di una persona, a volte anche decisamente troppo. ma in genere, di quell'anima, è una fotografia, resta bidimensionale. una raccolta di racconti (una buona raccolta di un certo tipo di racconti) invece è come se ricostruisse un'anima in 3d. vedi lo scrittore quando si è svegliato divertito e quando si è alzato che era già stanco; lo guardi fare colazione sfiduciato o entusiasta; lo segui mentre va a lavorare cinico o ingenuo; lo osservi fumare una sigaretta in pausa mentre pensa in silenzio al passato o al futuro; lo accompagni mentre cammina e interagisce con un mondo surreale o spietato. 
in questa raccolta qui, "volare sott'acqua", c'è molto di quello che si era già intravisto, lo humour e l'ansia, il sogno e il buio, l'amore e la solitudine, la tenerezza e la crudeltà, lo splendore e la violenza. e c'è altro. tutta un'anima in 3d. solo un consiglio: evitate di sfogliarlo nel settore test universitari a numero chiuso. davvero.

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