mercoledì 17 luglio 2013

we will we will rock you - 2

alla fine del quarto ginnasio pseudojane, la sua unica amica, venne bocciata, e cambiò classe. l'anno successivo venne bocciata di nuovo, e cambiò scuola. quindi lei si trovò ad affrontare il primo liceo, e l'improvvisa presa di coscienza da parte di madre natura sul fatto che fino a quel momento era stata parecchio ingiusta nei suoi confronti, e che sarebbe stato il caso di rimediare con urgenza e convinzione, completamente da sola. nel 1991 fece solo due cose di una certa rilevanza. la prima fu iscriversi a un corso di teatro, perché si sa che se sei timida e asociale quello che devi fare è recitazione, così diventi estroversa, carismatica e vinci pure un oscar. anni dopo, si sarebbe ritrovata ancora timida, asociale e inspiegabilmente priva di oscar, ma non si può mai dire. la seconda fu superare l'istintiva ritrosia nei confronti dei testi imparati a memoria. 
aveva sempre mal tollerato tutto quel pressante martellamento sui cipressi che a bolgheri alti e schietti, per non parlare poi dell'ermo colle e dei passeri più disadattati di lei, non provava il minimo interesse nel farsi cantare da chicchessia del pelide achille l'ira funesta, se ne sbatteva di ogni singolo ramo di ogni singolo lago di ogni singola parte del globo, e quello che faceva la gente nel mezzo del cammin della sua vita, e di come dava l'addio ai monti, erano affari della gente e non suoi. ma nel 1991, dopo quindici anni di convinta renitenza all'apprendimento mnemonico, imparò il testo più lungo della sua vita. rapput. e quella volta una domenica d'ottobre già l'autunno ci moriva addosso io fumavo sigarette amare. lo imparò così bene che a distanza di ventidue anni esatti, incuriosita, provò a recitarlo a memoria di nuovo, e scoprì che ancora se lo ricordava. ma tutto. anche la seconda e la terza strofa. ogni singolo scampolo d'assenza, nessuno escluso. da rapput a shakespeare, il passo è breve, e l'anno successivo debuttò come titania, regina delle fate. ventidue anni dopo, di tutto quel lungo sogno di una notte di mezza estate, si ricordò solo, fate, andiamo via, ho rinnegato il suo letto e la sua compagnia. con oberon che presumibilmente pensava, puttana. 
nel 1991 successe anche che mentre guardava in tv il concerto del primo maggio, all'improvviso le venne un dubbio. ventidue anni dopo, mentre guardava in tv il concerto del primo maggio, le venne un altro dubbio. guardare in tv i concerti del primo maggio è un esercizio intellettuale ed emotivo più impegnativo di quanto si direbbe. anche suonarci, probabilmente.

4 commenti:

Bandini ha detto...

ma ehi, pure io avevo imparato rapput a memoria. Con la differenza che non me lo ricordo assolutamente più.

(s.) ha detto...

neanche l'immagine sbiadita del ricordo del frammento di un brandello del profumo di quell'angolo di canzone?

Bandini ha detto...

no, però mi pare di ricordare questo: "se ti lascio in faccia i segni del saldatore, so che capirai: io non ti serberò RANCORE"

(s.) ha detto...

quello è il gran finale (se non vogliamo considerare come finale, sapore di pinne) (che manco te lo chiedo, se te la ricordi).